Non sempre la pubblicità viene vista di buon occhio, soprattutto da chi ha deciso di affidarsi ad essa con cattivi risultati. Ma, come ogni materia che si rispetti, anche la pubblicità ha le sue regole e i suoi studi ed è per questo che è necessario, anche in quest'ambito, affidarsi
a un professionista. La pubblicità, se fatta con professionalità, può essere un'arma veramente efficace per emergere sul mercato e per distinguere il proprio prodotto o servizio da quello degli altri concorrenti. La pubblicità nasce dall'esigenza di far comunicare un servizio o un prodotto con il proprio pubblico al fine di far incontrare la richiesta del consumatore di un determinato prodotto o servizio e l'azienda che lo produce o lo offre. Ma cerchiamo di capire nel dettaglio alcuni aspetti della pubblicità professionale.
Dalla pubblicità con una funzione denominativa, che serviva solamente a far conoscere il prodotto e a distinguerlo rispetto ai concorrenti, si è passati alla pubblicità come forma di comunicazione che mette in relazione il prodotto con una determinata esperienza, stato emotivo oppure status sociale.
Come spiega la dott.ssa Danila De Girolamo nella sua tesi ''De logo eloquentia''. Il marchio come strumento di comunicazione aziendale. il principio generale alla base del marketing prevede la costruzione attorno al prodotto di un mondo di marca totalmente immateriale, capace di esaltare le capacità comunicative e di rendere lo scenario intrigante e seducente per il consumatore. Il prodotto comincia ad acquisire componenti simboliche e le sue prestazioni diventano elemento marginale nella scelta del consumatore. Il compito della pubblicità è proprio quello di creare una determinata immagine ed associarla al prodotto per renderlo desiderabile; questa immagine sarà artefice di una realtà dotata di una grande ricchezza e densità comunicativa che tenderà a stabilire con il consumatore un rapporto continuativo. La marca è quindi un capitale di immagine che crea atteggiamenti positivi nella mente del consumatore capaci di determinare la posizione gerarchica fra le possibili opzioni di scelta.
Oggi le imprese operano in mercati sovraffollati di concorrenti, di prodotti
e di pubblicità. Negli ultimi trent’anni il numero di competitori è cresciuto
in modo esponenziale ed il mercato è saturato da una miriade di prodotti
che lottano per conquistare l’attenzione del pubblico. Le caratteristiche
funzionali non aiutano a creare differenza, perché in un mercato
tecnologicamente maturo, dove le imprese dispongono degli stessi mezzi
produttivi, i prodotti finiscono con l’assomigliarsi. In queste condizioni il
principale problema delle imprese è riuscire a differenziarsi.
Quando i prodotti si assomigliano la differenza è data dall’immagine della
marca.
Vediamo quindi come deve essere progettato e realizzato un marchio:
1- Prima di mettere mano alla penna, è fondamentale capire cosa deve comunicare il nostro marchio.
2- Dobbiamo subito essere coscienti che non esiste un marchio perfetto, ma solo un marchio adatto a quello che vogliamo raccontare.
3- Non esiste l’oggettivamente bello, ma esiste l’oggettivamente fatto bene!
4- Il marchio non è una foto, né tanto meno una clip art e non basta saper disegnare per realizzarlo.
5- Non deve racchiudere troppi concetti, meglio pochi ma buoni.
6- Il marchio dovrà essere di facile lettura, trascrizione e pubblicizzazione su diversi supporti.
7- Deve essere riconoscibile e coerente con il proprio target di utenza.
8- Se un marchio funziona, funziona anche in bianco e nero.
9- Prima di arrivare alla scelta finale, è importante seguire in bozza altre strade concettualmente diverse, per capire quale sia la miglior rappresentazione di ciò che vogliamo comunicare.
10- Al massimo devono essere presenti nel marchio due o tre colori. Soprattutto non esiste un colore che “mi piace”, ma un colore adatto.
11- Così come accade nella fotografia, o nella pittura, dove il soggetto non mai posizionato a caso, anche la forma deve essere bilanciata bene. Ogni elemento grafico ha un “peso” per l’occhio e deve essere posizionato in modo accurato.
12- Il marchio deve avere una forma che si adatta bene in diversi contesti, dal posizionamento su una vetrina, dall’immagine profilo della pagina facebook.
13- Le dimensioni non devono essere un problema. È necessario scegliere e realizzare una forma che possa essere riconoscibile e riproducibile in tutte le dimensioni, dall’icona al banner in strada!
14- Il marchio in tre parole: semplicità, funzionalità, coerenza.
15- La realizzazione del marchio, o del logo (chiamiamolo come vogliamo), è il punto di partenza! Ne deve seguire un’immagine coordinata di tutta l’azienda: dalla realizzazione del sito web, alla grafica e alla pubblicità. Solo così emergerà chi veramente c’è dietro ad un’azienda e il valore dei suoi prodotti.
In una tale società, dove il pubblico ricerca nel prodotto un valore
simbolico, le aziende non dovrebbero puntare sulle caratteristiche che
possono migliorare il prodotto, bensì concentrarsi sulla creazione di una
forte immagine di marca. Ciascuna marca si presenta al pubblico con una
propria personalità, un proprio stile, un’immagine in cui il consumatore si
riconosce.
La marca, grazie all’esposizione ripetuta di una precisa immagine, crea
familiarità con il consumatore. La familiarità ingenera fiducia e la fiducia si
può trasformare in un primo acquisto. Se il consumatore rimane soddisfatto, ripeterà l’acquisto e se confermerà la sua soddisfazione, si trasformerà in
un cliente fedele. Il successo della marca si traduce anche in maggiore
potere contrattuale nei confronti della distribuzione.
Scrivi commento